Il problema riguarda gli elementi 36 e 37, dove il paziente presenta una fistola e riferisce precedente ascesso e dolore.
All’esame radiografico (vi consiglio, in assenza di una cone beam, per avere maggiori riferimenti di eseguire almeno 2 rx con centratore, sproiettandole) si evidenziano lesioni periapicali su entrambi i molari inferiori (36 e 37), uno strumento fratturato nella radice distale del 36 e nel 37 un perno in fibra nella distale e nella radice mesiale, a metà tra il terzo apicale ed il parodonto uno strumento fratturato (fig. 1-2).
Decido di eseguire subito un build up di entrambi i molari (fig.3) e di dedicarmi subito al 36, dove dopo aver rimosso tutti i materiali presenti della precedente terapia ed aver pulito il canale “dimenticato” in posizione mediana (fig. da 4 a 8), vi suggerisco di eseguire sempre una radiografia per accertarvene (fig.9), medico e prima di otturare i canali passerò ad occuparmi del 37 dando così più tempo ai miei detergenti di agire.
Nella seconda seduta isolo entrambi gli elementi, ricomincio ad eseguire lavaggi nel 36 e comincio ad aprire il 37 concentrandomi subito alla rimozione dello strumento nella radice ML .
Capisco che non posso riuscirci per via ortograda, quindi lo chiudo provvisoriamente.
Nella stessa seduta posso dedicarmi all’otturazione del 36 e “grazie” alla dimensione degli apici (diametro di 80) posso chiudere in MTA, materiale che prediligo e che da tanto tempo ci consente ottimi risultati.
Utilizzo la tecnica che ho chiamato “di apposizione” che non richiede n’è l’utilizzo di portatori, n’è la necessità di creare la barriera parodontale con spugna di collageno o fibrina. (fig. 11-12-13)
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