La frattura degli strumenti che si utilizzano nella terapie endodontiche è un evento che accade e può essere dovuto alla particolare anatomia di quel canale, ad taratura errata dei motori e non ultimo a difetti di fabbricazione!
Oggi però grazie ai microscopi , ad ultrasuoni e loro micro punte e nuove tecniche disponibili è realmente possibile la loro rimozione, alcuni autori internazionali ne codificano addirittura le metodologie.
Questo caso inviatomi da un collega si occupa proprio di questa situazione clinica: è presente uno strumento fratturato in uno dei due canali presenti nella radice mesiale e come spesso succede nella confluenza dei canali, che se non valutata anticipatamente può bloccare la punta dello strumento rotante e causarne quindi la sua frattura.
Nei miei corsi consiglio sempre di seguire almeno un’altra rx (ancora più utile sarebbe una tac) con proiezione diversa prima di iniziare il trattamento, in questo caso molto utile perchè evidenzia bene la parte del canale in cui era presente lo strumento!
Si inizia la sagomatura del canale libero e la si completa, i frequenti lavaggi disinfettanti sono sicuramente d’aiuto anche nel lubrificare l’altro, poi comincio a liberare la porzione a monte dello strumento, a questo punto lo posso visualizzare al microscopio e con l’aiuto degli ultrasuoni e tecniche dedicate riesco nella sua rimozione.
L’endodonzia, grazie ai nuovi materiali a nostra disposizione, ha avuto uno sviluppo incredibile negli ultimi anni e permette il salvataggio e recupero di tanti denti che solo poco tempo fa erano destinati all’estrazione e ad essere sostituiti da impianti.
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