Le potenzialità terapeutiche del sigillo in MTA (Mineral Trioxide Aggregate) sono molteplici rispetto all’utilizzo di guttaperca e questo caso di grande lesione di tipo cistico viene affrontata e risolta egregiamente con il suo utilizzo.
L’elemento n. 11 era stato trattato e chiuso in gp, ho quindi deciso per un ritrattamento ortogrado prima di pensare ad uno chirurgico.
Dopo aver accuratamente rimosso il precedente materiale da otturazione ed essermene accertato con una RX, sono passato all’attivazione dei liquidi di disinfezione. Utilizzando una fonte ultrasonica per 60 secondi con ipoclorito di sodio al 5%, poi per 30 secondi con acido EDTA (Acido etilendiamminoteraacetico) e come lavaggio finale altri 30 secondi di NaOCl.
Dopo aver accuratamente asciugato l’endodonto ho creato un tappo apicale in MTA white (Pro Root Dentsply). Il cemento indurisce a contatto dei liquidi ed ha una bagnabilità per non oltre 3 millimetri di profondità, quindi il suo spessore non potrà superare i 6/7 millimetri al massimo (così riusciamo a bagnare 3 mm grazie ai fluidi parodontali e gli altri 3mm dall’endodonto, lasciando appositamente in camera un po’ di cotone umido).
Perché creo un tappo di questo spessore rispetto i canonici 3/4mm? Così in caso di rientro chirurgico, se il ritrattamento non dovesse andare a buon fine, dopo l’apicectomia non ho bisogno di creare un sigillo retrogrado ma utilizzerò i millimetri di MTA che residuano dalla precedente chiusura per via ortograda.
Quindi chiudo con un CVI e aspetto una iniziale guarigione prima di eseguire una ricostruzione definitiva. Procedo poi al monitoraggio dei tempi di guarigione.